martedì 13 agosto 2024

OTR in Turkey - Day One - Gallipoli Peninsula, Troy and Assos

After having faced the major IT disruption on the 19th of July, luckily just resulting in a few hours delay in our flight to Istanbul and in a long wait to finally get our car at the airport, we were able to start our OTR in Turkey.

First stop the Gallipoli Peninsula (Gelibolu Yarımadası), that we reached after about 4 hours drive from Istanbul international airport (Friday evening is Friday evening in Turkey too, so the road from Istanbul was pretty congested).

While planning our Turkish itinerary, I realized that Gallipoli could have been a good first stop and it gave me the opportunity of visiting the places of "Gallipoli" a 1981 movie by the Australian director Peter Weir, about the Gallipoli campaign of WWWI. A movie about friendship and the stupidity of war, about the many young men whose lives were wasted on both sides and who are now resting together in this peninsula.

From our small pension in Eceabat, we drove through a sort of ring, along the main road (we avoided the road proposed by Google Maps that basically cuts through the peninsula), touching the main war cemeteries of the peninsula (there are tens of smaller cemeteries all across the peninsula, visiting it properly would have required much more than the half a day allowed by our schedule).

The largest mass grave on the peninsula and the main memorial to the ANZAC servicemen killed in action is Lone Pine.  Around 2,200 ANZAC members and over 4,000 Turks died in the 3-day battle. The tremendous losses at Lone Pine are even more sobering when you think about this: this was simply a diversionary tactic away from the main objectives of Suvla Bay and Chunuk Bair to the north.







Just a short distance before reaching Lone Pine, we encountered a small Turkish cemetery, at Albayrak Sırtı


and then the Respect to Mehmetçik Memorial (Mehmetçiğe Saygı Anıtı).


The monument refers to a historical event in the Gallipoli campaign, where a Turkish soldier carried an Australian serviceman to his lines to save his life.

Less than 5 minutes drive from Lone Pine, the 57th Infantry Regiment Memorial is located.


The 57th Infantry Regiment was the first to clash with the ANZAC troops and with the lead of Mustafa Kemal was able to slow them down, suffering huge casualties throughout the entire Gallipoli campaign.



After visiting the war cemeteries, we headed towards Troy, the legendary city described in Homer's Iliad.

The archeological site might not be The archaeological site may not be so eye-catching, but it is incredible to walk in the footsteps of Achilles, Odysseus, Hector and Aeneas. 

Even if we speak of Troy, we are actually in front of 9 different cities that were built across more than 3000 years of uninterrupted occupation, from 3000 B.C to 500 A.D, normally indicated as Troy I to Troy IX (Troy II is the settlement that Schliemann believed being the Homeric city).

 





Besides the excavations site, there is a small museum well worth visiting, included in the ticket. The museum is about 1 km distance from the site.

Troy is open from 8,30 a.m. until 8 p.m. every day. Ticket price in August 2024 is 27 euros (at the ticket booth, euros are not accepted. Cards or Turkish Liras only).

From Troy, we drove to our final destination for the day: Assos,

The ancient Greek city of Assos dates back the 6th century BC. Even if it is often described as a hidden gem, you will certainly not be alone exploring it: Several people will certainly congregate in its main attraction, the Temple of Athena, located at the highest point of the city, at sunset.

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Besides the Temple, the other main attraction of the site is the Hellenistic Theatre.

Opening hours are from 8,30 a.m. until 9 p.m. The ticket cost is 12 euros (at the ticket booth, euros are not accepted. Cards or Turkish Liras only). When we visited the site, we noticed that after sunset gates were basically open for people to enter the site free of charge. Not sure if this is common practice.

There are several small hotels and pensions at Assos, more or less close to the acropolis. The old village is anyhow quite difficult to navigate by car: narrow, cobbled streets, lots of stalls selling the usual paraphernalia for tourists, people walking without paying too much attention to what is happening around them... So overall it is much better to park the car as soon as you can and reach the hotel on foot or to arrange for them to come and pick you up.  

Both Troy and Assos are included in the Museum Pass.


martedì 7 settembre 2021

Francia on the road - parte seconda

 La seconda tappa del nostro viaggio, che ci avrebbe portato in Bretagna, era la cittadina di Dinan. Ma come in ogni on the road che si rispetti, gli spostamenti sono parte integrale del viaggio e permettono di scoprire gemme più o meno nascoste.

Nel nostro caso una di queste gemme è stato sicuramente l'Arazzo dell'Apocalisse, custodito nella città di Angers, capoluogo del dipartimento del Maine e Loira nella regione dei Paesi della Loira. Angers conobbe grande ricchezza in epoca medioevale, sotto la casata degli Angiò, come testimoniato dal Castello, dalla Cattedrale e soprattutto dal magnifico arazzo che nel castello è custodito.

L'arazzo, che, come indica il nome, racconta in una sorta di fumetto l'Apocalisse di San Giovanni,risale alla fine del XIV secolo e fu commissionato dal duca Luigi I d'Angiò. Occorsero circa 7 anni per la realizzazione di questo capolavoro, lungo più di 100 metri. Fu a lungo custodito nella Cattedrale di Angers, fino a quando in seguito alla Rivoluzione Francese venne fortemente danneggiato: tagliato in pezzi ed usato come coperta per i cavalli o tappeto. Solo verso la metà del XIX secolo l'arazzo venne recuperato, sia pure non integralmente, e restaurato.





   

L'arazzo è custodito nel Castello di Angers, il quale merita una visita di per sè, soprattutto per una passeggiata sui bastioni, con vista sulla città e sui giardini del castello





La cattedrale gotica è monumento nazionale, ma non ha lo stesso fascino (a mio avviso) di altre grandi cattedrali francesi.
 




Da vedere assolutamente, nei suoi pressi, la  casa di Adamo ed Eva o l'Albero della Vita, costruita alla fine del XV secolo, che rappresenta uno splendido esempio di casa a tralicci medioevale. E' così chiamata per le figure di Adamo ed Eva situate sul palo d'angolo del piano terra.

Casa di Adamo ed Eva

Da Angers ci siamo quindi diretti a Dinan, la nostra seconda tappa del viaggio, situata nel dipartimento delle Côtes-d'Armor in Bretagna. Si tratta di una ben conservata cittadina medioevale, circondata da quasi tre chilometri di bastioni, che domina il fiume Rance, ove si trova un porticciolo.
Assolutamente da non perdere a Dinan
  • il centro storico, ricco di splendide case a graticcio, che ha il suo centro in Place des Merciers
  • la Torre dell’Orologio, 
  • una passeggiata sulle mura e comunque il panorama che si gode dalla Tour Sainte-Catherine
  • Rue du Jerzual e Rue du Petit Fort. una il proseguimento dell’altra. Queste collegano il centro storico della città alta al porto sulla Rance. Entrambe acciottolate e semi pedonali sono quasi interamente fiancheggiate da case a graticcio ed antiche case in pietra, una volta residenza di artigiani ed oggi sede di gallerie d’arte, ristoranti, botteghe di artisti e negozietti per turisti. 







Panorama da Tour Sainte-Catherine



Vicinissmo a Dinan si trova il villaggio di Lehon, sviluppatosi nel IX secolo intorno all'abbazia benedettina di St. Magloire, sulle rive del Rance. Lehon è sovrastata da un'altura dove i signori di Dinan costruirono un castello nel 1034, con il duplice scopo di proteggere l'abbazia e presidiare  il guado dove l'antica strada romana attraversava il fiume.

Fiorente centro commerciale in epoca medioevale, anche grazie ai molti pellegrini che visitavano l'abbazia, la sua importanza venne meno in seguito alla costruzione del viadotto Lanvallay-Dinan nel 1852, che di fatto spostò il traffico commerciale.
In ogni caso le sue splendide costruzioni di epoca medioevale, ne fanno una meta interessante da abbinare a Dinan.

















mercoledì 1 settembre 2021

Francia on the road - parte prima

 La seconda estate al tempo del Covid ci ha nuovamente obbligati ad un viaggio on the road, questa volta in Francia.

Circa 2 settimane, toccando velocemente alcune località della Bretagna e della Normandia, più alcuni giorni a Parigi, a grande richiesta di nostro figlio adolescente. Il mio personale obiettivo era visitare Mont Saint Michel e le aspettative non sono state deluse. Al tempo stesso alcuni dei paesaggi della Bretagna si sono dimostrati straordinari quanto "la Meraviglia dell'Occidente".

La prima tappa del nostro viaggio è stata la cittadina di Bourges, capoluogo del dipartimento dello Cher, nella regione del Centro-Valle della Loira. Durante il tragitto abbiamo effettuato due rapide soste. Innanzitutto il Chateau de la Roche a Saint-Priest-la-Roche.

La storia del castello risale almeno al 1260. Fu costruito su un picco roccioso che domina la Loira, la quale più di una volta lo alluvionò, tanto che il castello cadde quasi in disuso, fino a quando nei primi del XX secolo venne acquistato da un industriale di Roanne che lo restaurò in stile gotico e ne fece una propria residenza. Negli anni '30, il progetto di costruzione della diga di Villerest di EDF previde la sommersione del castello. Fortunatamente fu invece deciso di mantenere il livello dell'acqua ad un livello sufficientemente basso da garantire la sopravvivenza del castello, che nel frattempo era stato acquistato dal comune di Saint-Priest. E' possibile visitare il castello a pagamento, ma anche se si è di fretta, come nel nostro caso, rappresenta un'ottima photo opportunity.

La seconda tappa è stato il meandro di Queuille nel dipartimento del Puy-de-Dôme nella regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi. Si tratta di un'ansa del fiume Sioule, che può ricordare una versione verdeggiante di Horse Shoe Bend in Arizona.


Il meandro si può ammirare facilmente da un belvedere nel villaggio di Queuille. Vi è un piccolo parcheggio, da cui con una breve passeggiata si raggiunge il punto migliore da cui ammirare il paesaggio. Un altro sentiero porta invece ad un secondo belvedere, situato più in alto, da cui non si ha però una vista altrettanto aperta per la presenza di parecchi alberi.

Ripartiti da Queuille, siamo arrivati nella prima vera tappa del nostro viaggio, Bourges, cittadina di circa 70000 abitanti, capitale del dipartimento del Cher nella regione del Centro, Valle della Loira. Si tratta di una cittadina molto tranquilla, visitabile in poco tempo, con due attrattive che non si possono mancare: la splendida cattedrale di Saint-Étienne, costruita nel XIII, e il palazzo di Jacques Coeur.

La cattedrale, che fa parte del patrimonio Unesco, è un capolavoro gotico, costruito tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo.
E' caratterizzata dall'assenza del transetto, per cui la navata centrale, che non subisce interruzioni, dà la sensazione di una grande profondità.
La facciata occidentale, riccamente decorata, misura 40 metri ed è la più larga di tutte le cattedrali gotiche francesi.
 
Il Palazzo di Jacques Coeur è anch'esso un capolavoro del gotico, questa volta ad uso civile. Ricco mercante che divenne immensamente ricco, prima di cadere in disgrazia presso la corte reale e morire in esilio.
La facciata orientale, che si affaccia sulla strada, è ricchissima di decorazioni, tra cui spiccano le due figure che si affacciano alle finte finestre ai lati del baldacchino che un tempo proteggeva la statua equestre di Carlo VII. Probabilmente rappresentano Jacques Coeur e la moglie.




Bourges è stata una piacevole sorpresa, anche per le vie e le costruzioni di epoca tardo medioevale.


                                                   













giovedì 17 giugno 2021

Road tour negli Stati Uniti - Quinta tappa - Grand Canyon

Un parco che da solo vale un viaggio. Tutti ne abbiamo sentito parlare, d'altra parte è il parco più famoso degli USA, e probabilmente lo abbiamo visto in qualche film, ma si è assolutamente impreparati allo spettacolo a cui ci si trova di fronte quando per la prima volta ci si affaccia su questa enorme gola, scavata dal fiume Colorado in oltre cinque milioni di anni.


Le dimensioni sono impressionanti, .una ferita della crosta terrestre lunga 446 chilometri, profonda fino a 1600 metri e con una larghezza variabile tra i 500 metri e i 27 chilometri. Ma ancora più impressionanti sono i colori delle rocce, che variano con il variare delle luce solare, una fantasmagoria di neri, grigi, bruni, rossi, aranci, gialli che cambia sotto i nostri occhi, al cambiare della luce solare e con il passare delle nuvole.

North Rim o South Rim

Ogni anno più di cinque milioni di turisti visitano il Grand Canyon, e la maggior parte di questi si reca al South Rim, il versante sud del Grand Canyon, aperto tutto l'anno, il punto di accesso più comodo che arrivano al Grand Canyon provenendo da Las Vegas. 

Il North Rim, aperto da maggio ad ottobre solamente, è decisamente meno visitato e meno attrezzato turisticamente. Benchè in linea d'aria disti dal South Rim poco più di 30 km, occorrono diverse ore d'auto per raggiungerlo. In caso ci si volesse dedicare a questo lato del canyon, molto più semplice raggiungerlo partendo da Page.

Benchè un po' preoccupati da resoconti che descrivevano il South Rim come affollatissimo, abbiamo optato per questo lato per una serie di motivi:

  • Innanzitutto dal South Rim si possono godere le immagini più spettacolari del Grand Canyon. Inoltre i diversi punti panoramici sono facilmente accessibili e ben collegati tra loro
  • Ha una discreta varietà di alloggi e ristoranti ed è assolutamente consigliato approfittarne per passare almeno una notte all'interno del parco
  • Il South Rim ha due punti di accesso, uno ad Ovest, a circa 90km dalla cittadina di Williams ed uno ad Est, non lontano da Cameron. Per chi arriva da Las Vegas il punto di ingresso naturale è quello ad Ovest (non fatevi spaventare dalle descrizioni di code bibliche per arrivarci, cercate solo di evitare di arrivarci in tarda mattinata), mentre l'accesso ad Est può essere una perfetta via di uscita, percorrendo la Desert View Drive e pernottando poi a Cameron.
Nel South Rim possiamo distinguere tre diverse zone: il Village, con il Visitors' Centre, i parcheggi, i ristoranti e gli alberghi, Hermit Road, la strada che collega i diversi viewpoint ad ovest del Village, chiusa al traffico privato dal 1 marzo al 30 novembre, quando è percorsa solamente dalle frequento navette, ed infine Desert View Road, che collega i viewpoint del lato Est, sempre aperta al traffico privato.

Benchè la zona del village sia quella dedicata ai servizi per gli ospiti del parco, non è comunque da trascurare. Se non si alloggia al El Tovar Hotel, questo hotel interamente in legno merita comunque una visita. Da non perdere sono l’Hopi House, costruito a somiglianza degli ediifici dei nativi americani, oggi un negozio di articoli da regalo e il Lookout Studio, sporgente su uno sperone, com magnifiche viste sul canyon.

https://www.nps.gov/grca/learn/news/upload/sr-pocket-map.pdf


Molti turisti visitano il Grand Canyon in giornata, arrivando da Las Vegas, magari con un tour organizzato. Ma questo non consente di godere minimamente di questa meraviglia. Bisognerebbe riuscire a passare almeno una notte all'interno del parco, per poter ammirare il tramonto e, soprattutto l'alba, magari avendo la foruna di essere soli, nel silenzio, mentre il sole poco a poco accende i colori delle pareti del canyon.

Inoltre questo permetterà anche di percorrere almeno un tratto dei sentieri che scendono in fondo al canyon, per ammirarlo da una diversa prospettiva. Il sentiero più frequentato è sicuramente il Bright Angel Trail. Si tratta di un sentiero ben tracciato, in alcuni tratti abbastanza ripido ma non difficile. Molto molto caldo, perchè quasi sempre esposto al sole.







Per un percorso abbastanza breve ci si può fermare in una delle tappe seguenti:

  • Primo Tunnel. L'escursione fino a questo punto è lunga circa 500 metri andata e ritorno.
  • Primo tornante, a una distanza di circa 750 metri (1500 andata e ritorno). Da qui in poi il sentiero si fa più ripido
  • Secondo tunnel, a circa 1 km (un po' più di 2km andata e ritorno). Da qui il sentiero diventa decisamente più ripido
  • Fino alla prima rest house occorrono circa 2,5 km
Da notare che in estate fa molto caldo e che mentre a scendere si riesce ad essere veloci, la risalita, soprattutto se non allenati, come nel nostro caso, risulta piuttosto faticosa.
Non è assolutamente possibile fare in giornata andata e ritorno fino al Colorado. Occorre essere allenati e prevedere un pernottamento un pernottamento in una delle poche sistemazioni disponibili in fondo al Canyon.

Hermit Road

Hermit Road si estende per 8 miglia ad ovest del Grand Canyon Village, fino ad Hermit's Rest. Chiusa al traffico privato da Marzo a Novembre è quindi percorribile solo a piedi o mediante le navette. 
In direzione Ovest le navette si fermano a 8 osservatori (Trailview Overlook, Maricopa, Powell, Hopi, Mohave, the Abyss, Pima e Hermit's rest); in direzione Est si fermano solamente a Pima, Mohave e Powell.

https://www.nps.gov/grca/planyourvisit/hermit-road.htm

Mather Point non è collegato dalla navetta. Ma d'altra parte è il più vicino al visitors' centre, tappa obbligata per i day trippers e quindi il punto panoramico in assoluto più visitato. E' comunque da vedere in quanto offre una splendida ed ampia vista sul canyon.

I primi due look out points raggiunti dalla navetta sono Trailview Overlook e Maricopa Point, vicini al Grand Canyon Village. Possono essere trascurati, dal momento che presentano una visuale molto simile a quella di Mather Point. Il terzo look out point è Powell. 



Il successivo è Hopi point, uno dei migliori, con un'ampia vista del Colorado. Si tratta di uno dei punti migliori per tramonto ed alba. In occasione del tramonto tende ad essere molto affollato e ci potrebbe essere coda per prendere la navetta. 



Il quarto punto di osservazione è Mohave, con una vista ancora migliore di Hopi.Anche in questo caso si tratta di un punto panoramico molto valido sia per l'alba che per il tramonto.

Il quinto, the Abyss, è così chiamato perchè si tratta di uno strapiombo di quasi 1000 metri. Pima point è un po' spostato rispetto alla strada. Da qui il Greenway Trail conduce attraverso la foresta fino al bordo del canyon, con un'ottima vista.

Mohave è stato il punto che abbiamo scelto per vedere il sorgere del sole sul Canyon. Alle 5,30 siamo saliti a bordo di una navetta, con una decina di persone. Sono scese a Hopi e noi abbiamo avuto Mohave tutto per noi. Il silenzio assoluto e il cielo che inizia piano piano ad illuminarsi. I raggi delsole che accendono i colori delle pareti rocciose. Il cielo punteggiato di nuvole come fiocchi di cotone. L'aria frizzante del mattino. E la sensazione di solitudine. Uno spettacolo da vedersi almeno una volta nella vita.







Desert View Drive

Ad est del Village, inizia Desert View Drive. A differenza di Hermit Road, questa strada è sempre aperta al traffico privato. Rappresenta quindi una soluzione perfetta per visitare una serie di punti panoramici molto interessanti, alcuni particolarmente spettacolari al tramonto, e lasciare il parco, dirigendosi verso le possibili tappe successive di un classico giro dei parchi, Page, con i due Antelope Canyons, il Lake Powell e Horseshoe Bend, oppure Monument Valley. 

https://www.nps.gov/grca/planyourvisit/desert-view-drive.htm

Prima di imboccare la Desert View Drive, non si può fare a meno di fare una sosta a Mather Point, uno dei più panoramici più belli e più affollati del Grand Canyon



I punti di osservazione lungo questa strada sono

  • Pipe Creek Vista, che offre un panorama simile a Mather Point, ma molto meno affollato
  • Duck on a Rock, così chiamato per una caratteristica formazione rocciosa



  • Yaki Point, uno dei migliori per vedere l'alba, ma raggiungibile solo con la navetta arancione
  • Shoshone Point, raggiungibile con una passeggiata a piedi da un parcheggio, che offre alcune delle più belle viste sul Grand Canyon. Non ci sono cartelli che indichino questo punto, per cui bisogna cercare il piccolo parcheggio e il cancello sul lato nord della strada al miglio 246 (2,3 miglia ad est dell'inizi di Desert View Drive al Grand Canyon Village). 
  • Grandview Point: raggiungibile a piedi lungo uno stretto sentiero che può essere particolarmente scivoloso in caso di maltempo.
  • Moran Point: Moran Point con bellissima vista sul Red Canyon. Curioso il pino che cresce tra due colonne di roccia.


  • Lipan Point, che offre le migliori viste sul fiume Colorado e da dove abbiamo ammirato uno splendido tramonto, reso drammatico dalle nuvole gonfie di pioggia


  • Navajo Point, da cui si può ammirare in distanza la torre di pietra che caratterizza il successivo punto panoramico



  • Desert View Point caratterizzato dalla suggestiva watchtower costruita nel 1932

Percorrendo la Desert View Drive, potrà facilmente capitare di vedere numerose macchine parcheggiate ai lati della strada. Se vi fermerete per capirne il motivo, avrete molte probabilità di avere un incontro ravvicinato con un cervo, avvistato da una prima auto che poi, come una calamita, ha attirato tutte le successive.




Informazioni pratiche

Dormire almeno una notte all'interno del parco è assolutamente consigliato. I prezzi sono un po' più alti rispetto a città come Flagstaff, Williams o Sedona, ma la possibilità di godersi l'alba è assolutamente senza prezzo. 

Occorre prenotare con largo anticipo. Nel nostro caso cercando di prenotare a marzo per agosto abbiamo già avuto pochissima scelta, trovando comunque una buona sistemazione al Kachina Lodge. Gli alberghi dei parchi spesso non sono presenti nei principali siti di prenotazione alberghiera. A suo tempo noi avevamo prenotato attraverso il sito https://www.grandcanyonlodges.com/lodging/kachina-lodge/.

Per cena una buona scelta era stato il Bright Angel Lodge Restaurant.

Uscendo dal Grand Canyon lungo la Desert View Drive, una sistemazione comoda per cenare e passare la notte è il The Cameron Trading Post Hotel. 



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The trip from Konya to Goreme, where we had our hotel for our stay in Cappadocia, took about 3 hours.  Along the way we stopped at the Sulta...