domenica 17 gennaio 2021

Road tour negli Stati Uniti - Prima tappa - Los Angeles

Un viaggio che tutti prima o poi dovrebbero fare, perfetto a qualunque eta' e perfetto per le famiglie con bambini.

Un'auto a noleggio e via, macinando miglia su miglia, vedendo di persona alcuni dei paesaggi che il cinema americano, da Ombre Rosse in poi, ha reso familiari a tutti noi e venendo in contatto con un'America molto diversa da quella delle grandi citta'.


Walt Disney Concert Hall
Nel nostro caso, il viaggio inizia e finisce a Los Angeles, citta' da viversi con un'auto, per potersi spostare tra i suo diversissimi quartieri.

Intendiamoci: Los Angeles, pur non essendo priva di attrattive, e' stata principalmente un punto di arrivo e di partenza, anche se le zone di Venice Beach, Santa Monica ed Hollywood meritano una visita, cosi' come Disneyland (nel sobborgo di Anaheim) e gli Universal Studios (di cui parlerò in un altropost)..

Nel centro di Los Angeles merita sicuramente una visita la Walt Disney Concert Hall, progetta da Frank Gehry, la stessa archistar che ha realizzato il Guggenheim di Bilbao. 
Con le sue pareti ondulate, simili a drappeggi di acciaio, le sue pareti concave e convessec, e' spesso paragonata ad un fiore, altre ad un veliero con le vele gonfiate dal vento.
Anche solo vedendola velocemente dall'esterno non si puo' che rimanerne affascinati.





Walt Disney Concert Hall


A circa 10 minuti a piedi dalla Concert Hall si trova un altro edificio famoso di downton LA, il Bradbury Building. 
Venne costruito su incarico dell'industriale Lewis Bradbury, da cui prende il nome, su progetto dell'architetto George Wyman, che si ispirò al romanzo di fantascienza Looking Backward di Edward Bellamy. 

L'edificio è sicuramente molto particolare; come detto infatti la sua costruzione è ispirata al libro di fantascienza Looking Backward di Edward Bellamy: un'ispirazione che è ben visibile nella realizzazione del Bradbury Building. Se l'esterno, soprattutto la facciata, richiama i canoni estetici del revival romanico, tipico di molti edifici americani costruiti a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, è la parte interna quella più spettacolare, con un grande atrio centrale, attorno al quale spuntano scale e spazi in metallo finemente lavorato. Il tutto gli dona un'atmosfera fuori dal tempo, che ben si adatto' a fare da set ad alcune scene del capolavoro del 1982 di Ridely Scott, Blade Runner (https://youtu.be/8L_HCLHcv2E).


Bradbury Building
Bradbury Building
























Purtroppo quando siano arrivati per visitare questo palazzo, stavano girando alcune scene di una serie televisiva, per cui non abbiamo potuto fare altro che scattare qualche foto, senza poter entrare nella parte che normalmente sarebbe aperta al pubblico.

Molto più interessanti, rispetto a downtown, sono le aree di Santa Monica e Venice Beach, oltre ovviamente a Hollywood.

Da downtown Los Angeles a Santa Monica occorre poco più di mezz'ora in auto (ovviamente a meno di uno dei famosi ingorghi che caratterizzano le autostrade di quest'area metropolitana). Santa Monica e Venice Beach distano circa mezz'ora a piedi. Il nostro consiglio è di parcheggiare in uno dei parcheggi di Santa Monica e poi spostarsi a piedi. Il costo è ragionevole e almeno nel nostro caso non abbiamo avuto nessuna difficoltà a trovare posto.

Venice è famosa soprattutto per il boardwalk (ufficialmente Ocean Front Walk), tra il Venice Pier e Rose Avenue. La passeggiata lungo il boardwalk è l'esperienza da fare a Venice. Ci si troverà di tutto,  skaters, culturisti, incantatori di serpenti, residuati della beat generation e molto più semplicemente venditori di pacottiglia per turisti e non.

        









Proseguendo lungo il boardwalk si arriva alla famosa palestra di Muscle Beach, presente sia a Venice che a Santa Monica, dove è nato il body building.
Vi sono pochi attrezzi disponibili gratuitamente per chiunque si voglia cimentare, ma la palestra vera e propria è riservata agli abbonati. Possibile acquistare anche un biglietto giornaliero, ma poco interessante per il turista che voglia solo farsi un selfie nella palestra più famosa d'America.









Venice è anche ricca di murales. Begli esemplari si possono ammirare lungo il boardwalk e comprendono Chagall Returns to Venice Beach (1996; 201 Ocean Front Walk at Ozone Avenue) di Christina Schlesinger e Venice Reconstituted (1989; 25 Windward Avenue) di Rip Cronk, una parodia della Primavera del Botticelli. 



Altri murales si trovano in Ocean Front Walk at Wavecrest Avenue, al 1881 Speedway (un ritratto di Jim Morrison). All'801 di Ocean Front Walk si può vedere Endangered Species, un murale di Emily Winters (1990) sponsorizzato dallo SPARC. Al 909 di Ocean Front Walk vi sono i resti di una vista di Santa Monica, opera di Terry Schoonhoven (1988). In Rose Avenue, al Rose Cafè vi è una murale con delle rose.

Se Venice ha una fama di quartiere alternativo, Santa Monica è un'area più residenziale, caratterizzata dal famoso Santa Monica Pier, con il suo luna park e soprattutto la sua ruota panoramica.



Costruito nel 1909, il pier è anche il termine della Route 66, la mitica mother road, aperta nel 1926 che collegava Chicago a Santa Monica appunto, attraversando Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona e California, per una lunghezza di 2333 miglia. 


























Il pier è assolutamente turistico, caotico, affollato, pieno di ristoranti. Posto fantastico da cui ammirare il tramonto.











Oltre al Pier, in Santa Monica visitare la Third Street Promenade, tre blocchi percorribili esclusivamente a piedi o in bicicletta, con artisti di strada, fontane a forma di dinosauro, negozi e, di sabato, il Downtown Santa Monica Farmers Market.











L'altra zona di Los Angeles che non ci si può perdere sia pure in una visita breve della città è Hollywood.

Tutti desiderano la foto iconica della scritta Hollywood e ci sono diversi punti da cui è possibile realizzarla:
  • Hollywood and Highland, all'angolo di Hollywood Boulevard e Highland Avenue, unisce alla vista della scritta Hollywood il fascino della stessa Hollywood. L'Hollywood & Highland Center, ospita negozi, ristoranti e il famoso Dolby Theater (sede della Academy Awards). Il centro è stato progettato in modo che la scritta Hollywood sia al centro ideale del complesso. Conseguentemente la scritta è visibile in diversi punti del complesso e rappresenta una buona opportunità fotografica. Vi e’ un ampio parcheggio pubblico sotto il centro (3,000 posti al 6801 Hollywood Blvd). Dal centro si piò proseguire con la visita lungo l'Hollywood Boulevard, seguendo il Walk of Fame fino al Grauman’s Chinese Theater, l'Hollywood Museum,il teatro El Capitan.
  • Ancora a Hollywood un altro buon punto sembra essere l'angolo tra Sunset Boulevard e Bronson Avenue
  • L'Osservatorio Griffith Observatory fornisce una vista eccezionale sulla città e sulla scritta. Parcheggio gratuito. 
  • Mulholland Drive ha un viewpoint chiamato ‘Hollywood Bowl Overlook’ che offre un'ottima vista della scritta. 

Nel nostro caso, per ragioni di tempo, abbiamo optato per la prima possibilità, sfruttando la comodità di parcheggiare nei pressi delle maggiori attrazioni di Hollywood. 


Uscendo dal Hollywood and Highland, ci si trova sul Walk of Fame e in pochi passi si arriva al Chinese Theatre, nel cui piazzale vi sono i celeberrimi blocchi di cemento con le impronte delle mani e dei piedi e gli autografi di star dello spettacolo dal 1920 ad oggi.






Camminando lungo la Walk of Fame si incontreranno molti figuranti, con costumi da super eroe, pronti a farsi fotografare in cambio di un po' di dollari. Per i bambini una tentazione irresistibile.









Informazioni pratice:

Noleggio auto: il nostro viaggio ha avuto una durata di circa tre settimane. Abiamo noleggiato un'auto a quattro ruote motrici per 18 giorni, ovviamente con chilometraggio illimitato, per circa 600$. Notare che il California le auto a noleggio hanno comunque copertura assicurativa completa di tutto. Senza la pretesa che valga per tutti in ogni periodo dell'anno, noi avevamo notato che il noleggio auto in aeroporto aveva un costo quasi doppio rispetto a noleggiare in downtown LA. Inoltre la Hertz, con cui avevamo prenotato tramite un motore di ricerca, aveva un ufficio proprio presso l'albergo che avevamo prenotato, il The LA Hotel Downtown, al 333 si South Figueroa Street

Dove alloggiare a Los Angeles: dormire a Los Angeles e' abbastanza caro e questo e' un fatto di cui tener conto. Sicuramente si possono trovare sistemazioni piu' spartane a prezzi piu' bassi, ma se si cerca un hotel di lvello discreto e' difficile spendere meno di 200 o piu' dollari a notte (almeno per una famiglia di tre persone come noi). Avendo solo due notti all'arrivo (al ritorno ne avremmo fatte altre, ma questo e' un altro capitolo del viaggio), abbiamo scartato zone troppo lontane da quanto volevamo visitare. Abbiamo iniziato a prenotare mesi in anticipo, cambiando prenotazioni almeno un paio di volte, desiderando stare dalle parti di Venice o Santa Monica, ma scegliendo alla fine un albergo in downtown. I motivi della scelta sono stati principalmente la logistica, nel senso che quella collocazione ci ha permesso di spostarci senza problemi e di approfittare della presenza di una sede Hertz presso l'albergo selezionato, ed il prezzo. Alla fine il The LA Hotel Downtown, per due notti in tre persone, ci e' costato, nel 2017, poco meno di 100$ a notte. Il meglio che abbiamo trovato per un albergo ben piu' che accettabile.







giovedì 14 gennaio 2021

Road Trip In Italia - Seconda Parte Ercolano


Viaggiare al tempo del Covid presenta sicuramente qualche complessità in più, come la necessità di prenotare le visite online (e acquistare l'ingresso in anticipo, sperando di non essere poi costretti a cancellare). Ma al di là del Covid, vi sono cose a me incomprensibili. 

Perchè un sito come quello di Ercolano, nel mese di luglio, quindi nel pieno della stagione turistica, deve essere chiuso il martedì (e  la vicina Pompei è chiusa il lunedì)? In tutto il mondo un sito archeologico di questo tipo sarebbe aperto ogni giorno, ma da noi no, si chiude un giorno alla settimana anche a luglio ed agosto, incomprensibilmente.

Perchè, una volta acquistato il biglietto online e ricevutolo via mail, lo si deve poi stampare per presentarlo all'ingresso, pena il non venire ammessi, anche avendolo regolarmente pagato? Io amo pianificare i nostri viaggi in dettaglio, per cui avevamo le nostre copie stampate, ma abbiamo visto turisti italiani e stranieri rimandati indietro perchè non avevano una copia cartacea del biglietto, pur avendo la mail con il pdf con il biglietto stesso. Una vera assurdità.

Perchè all'interno di tutto il sito non vi è nessun punto di ristoro in cui poter acquistare anche solo un po' d'acqua (almeno a Pompei vi sono parecchie fontanelle)? Solo all'esterno del sito vi sono un paio di distributori di bottigliette di acqua, ma all'interno nulla. E in piena estate il caldo è notevole.

Detto ciò il sito è ovviamente molto bello, emozionante passeggiare per le vie di una città di duemila anni fa. Ammirare le antiche dimore signorili, molte con ancora tracce di affreschi e mosaici.

Rimanere sgomenti di fronte allo spettacolo degli scheletri delle vittime dell'eruzione, che avevano cercato riparo nei fornici, i ripari per le barche, nella speranza forse di fuggire via mare dalla furia dell'eruzione.

Il sito è complessivamente abbastanza ben tenuto e si visita tranquillamente in circa mezza giornata. Come detto all'interno del parco non vi è alcun punto di ristoro ed i pochi posti dove mangiare nei pressi non sono particolarmente invitanti. Ma in una decina di minuti a piedi vi è una buona scelta di ristoranti e pizzerie.









                         













domenica 10 gennaio 2021

Road Trip In italia - Prima Parte Tuscia Viterbese

 

Complice il Covid, la scorsa estate, dopo parecchi anni siamo tornati a trascorrere le nostre vacanze in Italia. Per vari motivi, tra cui la speranza poi tramontata di riuscire ad andare in Giordania, abbiamo fatto due periodi brevi, inizialmente una settimana a luglio e poi cinque giorni a Venezia a fine agosto.

Viaggio in auto, per poterci gestire liberamente l’itinerario e non rischiare di prenotare voli che potessero poi venire cancellati.

Il primo viaggio, a luglio, aveva come meta Pompei ed Ercolano, che io avevo visto molti anni prima e che moglie e figlio non avevano ancora mai visto, e Roma, uno dei desideri di nostro figlio.

Prima tappa, per spezzare il viaggio è stata Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo. Civita è nota come la città che muore, visto che lo sperone di tufo sui cui è costruita è destinato, prima o poi, a collassare.

Lasciata l’auto presso uno dei parcheggi, si ha uno splendido colpo d’occhio di Civita dal belvedere, prima di attraversare il ponte pedonale, costruito negli anni ’60, che unisce il territorio di Bagnoregio a Civita, una sorta di isola in un mare di calanchi. Al termine del ponte, Porta di Santa Maria permette di accedere all’abitato, un borgo medioevale rimasto in gran parte intatto.

Siamo arrivati nel pomeriggio, sotto un cielo grigio, con nuvole che promettevano pioggia. Poca gente che si aggirava tra i vicoli del paese. Un po’ l’orario, un po' la minaccia di pioggia, un po’ il Covid ci hanno permesso di visitare questo borgo senza la confusione che probabilmente ci sarebbe stata in un periodo normale.

Il borgo in se’ è sicuramente molto ben tenuto e caratteristico, così come il paesaggio circostante, ma benchè autentico a me è sembrato “finto”. L’impressione è di un paese di seconde case, in generale molto curate, ma non vissute, non abitate. D’altra parte è sicuramente un paese scomodo in cui vivere, che probabilmente ha nel turismo la principale fonte di reddito.

E’ stata comunque una interessante per visitare sia pure velocemente una parte di territorio, la Tuscia viterbese, che non conoscevamo assolutamente.

Informazioni pratiche: per entrare a Civita di Bagnoregio, è necessario acquistare un biglietto del costo di 5 euro. Questo si può acquistare online all'indirizzo https://articketing.vocces.com/proceso-reserva/ oppure in loco. 

Ci sono due biglietterie, una a Bagnoregio, in Piazzale Battaglini, dove vi è anche un ampio parcheggio, attiva nei giorni di maggior afflusso, ed una all'imbocco del ponte pedonale.

Da Piazzale Battaglini occorrono 15-20 minuti a piedi per raggiungere il ponte che dà accesso a Civita. 



                                                                                                                                            


       
                                                                                             

                                        
                                                

La sera abbiamo pernottato ad Attigliano, a poco più di 30 km. Il programma iniziale prevedeva impatti di visitare, la mattina successiva, prima di riprendere la strada per Pompei, il Sacro Bosco di Bomarzo (conosciuto anche come Parco dei Mostri). 

Purtroppo però avevamo realizzato troppo tardi che, conseguenza dell'epidemia, la visita doveva essere prenotata in anticipo e non vi erano più posti per la mattina. Ci siamo pertanto diretti verso un altro antico borgo della tuscia, Calcata. Anche questo come Civita è costruito su uno sperone di tufo, ma rispetto a Civita è più abitato, un borgo turistico ma non solo.

A mantenere Calcata un più viva, malgrado la costruzione di Calcata Nuova a pochi minuti in auto dal borgo antico, contribuì una comunità di artigiani ed artisti che a partire dagli anni 60 vi si trasferirono, per viverci e lavorare. Passeggiando per le vie del paese si notano botteghe artigiane, in molti casi prevalentemente indirizzate ai numerosi turisti.

Calcata è stata  anche set di diversi film, a cominciare da Amici Miei, dove i cinque amici si divertono a creare panico tra gli abitanti del vecchio centro, inducendoli a credere che le case del paese sarebbero state abbattute per costruire una nuova autostrada.


Calcata compare anche in un video della canzone "Una storia sbagliata", con Fabrizio De Andrè e Massimo Bubola che cantano seduti sui gradini di una chiesa (https://youtu.be/WXR1z6h6Jio).

Questa canzone era stata scritta su commissione della Rai, destinata ad essere la sigla della trasmissione "Dietro il processo", inchiesta sulle morti di Pasolini e dell'aspirante attrice Wilma Montesi.

Tra le altre curiosità di Calcata, vi è il fatto che per diversi secoli conservò una singolarissima reliquia, il “santo prepuzio di Gesù”. 

Questo sarebbe stato conservato dalla Madonna, per poi essere consegnato alla Maddalena e ricomparire, mille anni dopo, nelle mani di Carlo Magno. Carlo il Calvo lo portò poi a Roma, dove venne custodito in San Giovanni in Laterano fino al 1527, anno del Sacco di Roma, quando venne rubato da un soldato lanzichenecco. Questi venne catturato a Calcata e nascose questa reliquia nella cella in venne rinchiuso. 

Nel 1557 la reliquia venne ritrovata e da allora fu al centro di una profonda venerazione, venendo esposta ai fedeli nella chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano nell'occasione del capodanno.

Questa tradizione continuò, malgrado la proibizione del Sant'Uffizio arrivata già agli inizi del secolo, fino a quando nel 1983 la reliquia venne rubata senza essere più ritrovata.

Calcata è in ogni caso un borgo piacevole da visitare, perdendosi nelle sue strette viette, esclusivamente pedonali, ed assaggiando gli ottimi piatti della zona in uno dei molti ristoranti.

Informazioni pratiche: come detto il centro di Calcata è esclusivamente pedonale. Vi è un ampio parcheggio a circa 10 minuti a piedi dal paese, a cui è collegato da un ampio sentiero pedonale. 









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