lunedì 1 marzo 2021

Road tour negli Stati Uniti - Terza tappa - Las Vegas

In un qualunque tour del Sud Ovest degli Stati Uniti, Las Vegas e' una tappa quasi obbligata. 

Dal punto di vista logistico permette di spezzare il viaggio tra Los Angeles e i grandi parchi dell'Ovest, siano essi il Grand Canyon, o il Bryce o l'area di Page, con il Lake Powell e gli Antelope Canyons o la stessa Monument Valley. Ed è uno di quei posti da visitare almeno una volta nella vita, anche solo per poter dire, come nel mio caso, "non ci tornerei".

Intendiamoci: è una città ricchissima di attrattive, spettacoli di ogni tipo, con star internazionali, ristoranti per tutti i gusti, dagli stellati ai fast food, cinema, musical, insomma veramente "tutto quanto fa spettacolo". Ma io l'ho trovata finta, una Disneyland per adulti. Una città di alberghi, più o meno grandi, più o meno belli, senza abitanti, o meglio senza abitanti nella zona dei turisti che ne affollano le stradi ed i locali.

Las Vegas è una città recente, la più grande città americana fondata nel XX secolo, un'oasi in mezzo ad un territorio desertico che proprio alla presenza di acqua deve le sue fortune. Inizialmente era semplicemente una stazione di rifornimento di acqua sulla linea ferroviaria che unica Los Angeles e Salt Lake City. Se all'acqua furono legate le sue origini, all'acqua si dovette anche la sua crescita, nel momento in cui divenne il "Gateway to the Hoover Dam". Nel 1931 iniziò la costruzione della diga e questo spinse migliaia di lavoratori a stabilirsi a Las Vegas, che vede così aumentare in modo considerevole la popolazione e contribuì alla crescita economica dell'area, in un momento in cui gli Stati Uniti erano preda della Grande Depressione.

Nello stesso anno il gioco d'azzardo venne legalizzato nel Nevada e i primi casinò aprirono a Fremont Street. 

Nel 1941 il primo casinò, El Rancho Vegas, aprì in quel tratto du US 91 che sarebbe poi divenuta The Strip, la pulsante arteria del divertimento di Las Vegas.

Nel 1946 il gangster Bugsy Siegel inaugurò il Flamingo, quello che sarebbe stato per molti anni il più celebre tra i casinò di Vegas. Sin City era nel pieno del suo sviluppo e ci sarebbero voluti anni prima che la sua etichetta malavitosa venisse ripulita e la città si trasformasse nella capitale mondiale del divertimento.

Nessuna visita a Las Vegas può prescindere da The Strip, la strada dei grandi alberghi, in cui si nel giro di un paio di isolati si passa da New York, a Parigi, a Venezia. Da girare soprattutto la sera, sia per lo spettacolo dei mille neon accesi, sia per il caldo insopportabile di giorno.

Visitare la Strip occupa tranquillamente una giornata intera, soprattutto se si entra negli alberghi, se ci si mette alla prova con slot machines o altri giochi, per provare l'emozione di vincere, o molto più probabilmente perdere, qualche dollaro.

E' dentro i grandi resort che si troveranno anche negozi di lusso di ogni possibile brand ed è sempre nei resort che si troveranno ristoranti per ogni gusto e per ogni portafoglio, dagli stellati ai fast food.


 


                         
Tra i molti spettacoli gratuiti che Las Vegas può offrire ai suoi visitatori, uno dei più apprezzati è quello delle fontane del Bellagio. Si tratta di uno spettacolo di suoni e luci con le fontane che sembrano letteralmente danzare al suono della musica. Gli spettacoli dal lunedì al venerdì sono da mezzogiorno alle 8 di sera ogni mezzora, poi dalle 8 di sera fino a mezzanotte ogni 15 minuti. Al sabato, domenica e nelle festività dalle 3 di pomeriggio ogni mezzora fino alle 8 di sera, e poi fino a mezzanotte ogni 15 minuti.

Se si ha tempo, oltre la Strip una zona di Las Vegas che merita assolutamente una visita è Freemont Street, la zona più antica di Las Vegas, dove sorsero i primi casinò, tra cui il più famoso tuttora in attività è sicuramente il Golden Nugget. All'interno, in omaggio al suo nome, si potranno ammirare due enormi pepite d'oro, tra cui quella chiamata Hand of Faith, dal peso di 27 Kg,  trovata in Australia nel 1980. E se le pepite non sono abbastanza, all'interno del casinò vi è anche una grande piscina, con uno scivolo che attraversa una vasca di squali.
Il tratto di strada tra South Main Street e North 4th Street è stato ribattezzato Fremont Street Experience, un tratto coperto, lungo 450 metri, in cui la copertura è realizzata con una struttura formata da oltre 12 milioni di lampadine a LED che ogni notte si trasforma in un gigantesco schermo per concerti e spettacoli di luci.

Freemont Street Experience è affollata, caotica, una sorta di carnevale che si ripete instancabile ogni giorno a beneficio dei molti turisti che popolano la città del peccato.




      

    
E ogni visita di Las Vegas non può che finire con una foto al Welcome to Fabulous Las Vegas Sign, situato all'estremità meridionale della Strip.




Informazioni pratiche: con circa 150000 camere d'albergo, trovare un alloggio a Las Vegas non è sicuramente difficile, ma la scelta eccessiva rischia di rendere la scelta complicata. Nel nostro caso abbiamo cambiato prenotazione almeno 3-4 volte prima di scegliere il New York Hotel. Il consiglio è ovviamente quello di cercare un albergo sulla Strip, possibilmente in posizione abbastanza centrale. Vi sono strutture e camere per tutti i prezzi, per cui è opportuno osservare frequentemente variazioni ed offerte, alla ricerca di un "buon affare". Da tenere presente che in quasi tutti i grandi casinò occorre pagare, in aggiunta al costo della camera, una "resort fee" giornaliera, che include servizi aggiuntivi come il wifi (ebbene si), il parcheggio e poco altro (non illudetevi che includa, ad esempio, le attrazioni dell'albergo, come ad esempio, nel caso del New York, il suo ottovolante).








































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