mercoledì 20 gennaio 2021

Road tour negli Stati Uniti - Seconda tappa - Da Los Angeles a Death Valley



Death Valley dista da Los Angeles circa 240 miglia.  Lo spostamento da Los Angeles richiede circa 4 ore. Non vi e' nulla di particolare da vedere durante il viaggio. Il paesaggio e' tutto sommato noioso, semidesertico, con pochi centri abitati lungo la strada. Traffico molto scarso.

Ogni tanto capiterà di vedere passare un lunghissimo treno merci (non avevo mai viso nulla del genere prima), oppure una distesa di pannelli fotovoltaici o un campo di generatori eolici.



La raccomandazione e' quelle di evitare di scendere troppo sotto meta' serbatoio prima di fare rifornimento, visto che non saranno molti i distributori che incontrerete lungo la strada. Noi avevamo previsto di fare una sosta a Ridgecrest, dove oltre a dei distributori vi era un Walmart, per fare un po' di acquisti per il prosieguo del viaggio.

Ogni tanto si coglie qualche bel panorama. Un'occasione per scendere dall'auto e sgranchirsi un po' le gambe.



Poco prima di arrivare a destinazione, quando il paesaggio era già decisamente desertico, ci siamo imbattuti in un..... allagamento. La strada era diventata una sequenza di grandi pozze fangose, al termine della quale l'auto era completamente ricoperta di uno strato sottile di fango. Asciugandosi questo si trasformò in una polvere sottile che rivestì completamente l'auto per diversi giorni.
Fu quello il nostro primo incontro con un flash flood, acquazzoni improvvisi e molto violenti, tipici del periodo estivo, che rappresentano un reale pericolo se ci si trova all'interno di uno slot canyon, come ad esempio Antelope.

Arriviamo a destinazione verso il tramonto. Per la notte avevamo prenotato a Stovepipe Wells. Albergo in stile western, carino e a un prezzo ragionevole. Nei pressi dell'albergo vi è un general store e un distributore di benzina. Prezzi un po' più alti che in altri, ma nulla di eccessivo.

stovepipe wells general store death valleysunset death valley stovepipe wells 


Abbiamo cenato presso il ristorante dell'albergo, unica scelta nei pressi. E dopo cena bagno in piscina, con asciugatura rapida al caldo della sera.

La mattina dopo inizia la nostra visita a Death Valley. Come per molti altri parchi americani, la maggior parte delle attrazioni sono visitabili in auto più un breve tratto a piedi. E nel caso di Death Valley, con temperature che facilmente  superano i 45 gradi d'estate, sarebbe oggettivamente difficile fare lunghe camminate.

La prima destinazione sono le Mesquite Flat Sand Dunes , a breve distanza dall'albergo.

Mesquite Flat Sand Dunes Death ValleyMesquite Flat Sand Dunes Death Valley


La tappa successiva a pochi minuti di auto è Devil's Corn Fields

Devil's Corn Fields Death ValleyDevil's Corn Fields Death Valley

Procediamo quindi verso il Golden Canyon, che raggiungiamo dopo aver oltrepassato il centro visitatori a Furnace Creek.
Breve passeggiata dal parcheggio, per visitare le pareti color oro del canyon.

Golden Canyon Death ValleyGolden Canyon Death Valley


Tappa successiva è stato i percorso ad anello di Artist's Drive, un percorso panoramico attraverso una serie di collinette di diversi colori. Il punto in cui questi colori sono più visibili è chiamato Artist's Palette. Avendone l'opportunità, meglio visitare questa zona nel tardo pomeriggio o la mattina presto, per le migliori condizioni luminose.


Artist Drive Artist Palette Death Valley


Artist Drive Artist Palette Death Valley
Artist Drive Artist Palette Death Valley

Terminato il percorso lungo Artist's Drive, la sosta successiva è stata al Badwater Basin, il punto più basso del Nord America e degli Stati Uniti , con una profondità di 84 m sotto il livello del mare.

Si tratta di un antico lago salato. L'evaporazione delle sue acque ha lasciato un deposito di sale che si estende per una superficie di circa 30kmq.  

Dall’area parcheggio si accede a questo deserto di sale attraverso una passerella di legno che prosegue poi con un sentiero che si inoltra per centinaia di metri all'interno del bacino. Purtroppo noi ci siamo interrotti abbastanza presto perchè nostro figlio, all'epoca dodicenne, non si stava sentendo bene per il gran caldo. 


Badwater Death Valley

Badwater Death Valley

Badwater Death Valley


L'ultima tappa del nostro giro alla Death Valley e' stato Zabriskie Point.

Come nel caso delle altre attrazioni, Zabriskie Point si raggiunge comnodamente in auto. Proprio sotto al punto di osservazione si trova un parcheggio e da li' dopo pochi minuti a piedi, sotto un sole torrido, ci si trova di fronte ad uno dei piu' bei panorami della Death Valley. 

Zabriskie Point Death Valley


Zabriskie Point Death Valley


Per quando l'abbiamo visto nelle ore  peggiori per il caldo e la qualita' della luce, lo spettacolo era comunque affascinante ed alieno al tempo stesso. Calanchi neri, bianchi e gialli sotto un cielo blu cobalto. 

Zabriskie Point Death Valley


Zabriskie Point Death Valley

Zabriskie Point Death Valley


Zabriskie Point è stata l'ultima tappa del nostro giro nella Death Valley. E' stato  comunque un bene averla visitata come prima tappa dl nostro road trip, perchè per quanto affascinante, impallidisce di fronte a quanto abbiamo visto nel prosieguo del viaggio.

Sulla base della nostra esperienza, sconsiglierei di visitare Death Valley come day trip da Las Vegas. La cosa migliore sarebbe arrivare nel pomeriggio non troppo tardi e dormire a Furnace Creek, in modo da poter vedere il tramonto da Zabriskie Point.

Siamo partiti da Death Valley con destinazione Las Vegas, facendo una sosta per rifornimento di carburante e pranzo ad Amargosa Valley.
Amargosa si trova abbastanza vicina alla famosa Area 51 ed il ristorante dove abbiamo pranzato era per lo meno in stile.


Area 51 Amargosa Valley

Area 51 Amargosa Valley
                                    Area 51 Amargosa Valley

domenica 17 gennaio 2021

Road tour negli Stati Uniti - Prima tappa - Los Angeles

Un viaggio che tutti prima o poi dovrebbero fare, perfetto a qualunque eta' e perfetto per le famiglie con bambini.

Un'auto a noleggio e via, macinando miglia su miglia, vedendo di persona alcuni dei paesaggi che il cinema americano, da Ombre Rosse in poi, ha reso familiari a tutti noi e venendo in contatto con un'America molto diversa da quella delle grandi citta'.


Walt Disney Concert Hall
Nel nostro caso, il viaggio inizia e finisce a Los Angeles, citta' da viversi con un'auto, per potersi spostare tra i suo diversissimi quartieri.

Intendiamoci: Los Angeles, pur non essendo priva di attrattive, e' stata principalmente un punto di arrivo e di partenza, anche se le zone di Venice Beach, Santa Monica ed Hollywood meritano una visita, cosi' come Disneyland (nel sobborgo di Anaheim) e gli Universal Studios (di cui parlerò in un altropost)..

Nel centro di Los Angeles merita sicuramente una visita la Walt Disney Concert Hall, progetta da Frank Gehry, la stessa archistar che ha realizzato il Guggenheim di Bilbao. 
Con le sue pareti ondulate, simili a drappeggi di acciaio, le sue pareti concave e convessec, e' spesso paragonata ad un fiore, altre ad un veliero con le vele gonfiate dal vento.
Anche solo vedendola velocemente dall'esterno non si puo' che rimanerne affascinati.





Walt Disney Concert Hall


A circa 10 minuti a piedi dalla Concert Hall si trova un altro edificio famoso di downton LA, il Bradbury Building. 
Venne costruito su incarico dell'industriale Lewis Bradbury, da cui prende il nome, su progetto dell'architetto George Wyman, che si ispirò al romanzo di fantascienza Looking Backward di Edward Bellamy. 

L'edificio è sicuramente molto particolare; come detto infatti la sua costruzione è ispirata al libro di fantascienza Looking Backward di Edward Bellamy: un'ispirazione che è ben visibile nella realizzazione del Bradbury Building. Se l'esterno, soprattutto la facciata, richiama i canoni estetici del revival romanico, tipico di molti edifici americani costruiti a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, è la parte interna quella più spettacolare, con un grande atrio centrale, attorno al quale spuntano scale e spazi in metallo finemente lavorato. Il tutto gli dona un'atmosfera fuori dal tempo, che ben si adatto' a fare da set ad alcune scene del capolavoro del 1982 di Ridely Scott, Blade Runner (https://youtu.be/8L_HCLHcv2E).


Bradbury Building
Bradbury Building
























Purtroppo quando siano arrivati per visitare questo palazzo, stavano girando alcune scene di una serie televisiva, per cui non abbiamo potuto fare altro che scattare qualche foto, senza poter entrare nella parte che normalmente sarebbe aperta al pubblico.

Molto più interessanti, rispetto a downtown, sono le aree di Santa Monica e Venice Beach, oltre ovviamente a Hollywood.

Da downtown Los Angeles a Santa Monica occorre poco più di mezz'ora in auto (ovviamente a meno di uno dei famosi ingorghi che caratterizzano le autostrade di quest'area metropolitana). Santa Monica e Venice Beach distano circa mezz'ora a piedi. Il nostro consiglio è di parcheggiare in uno dei parcheggi di Santa Monica e poi spostarsi a piedi. Il costo è ragionevole e almeno nel nostro caso non abbiamo avuto nessuna difficoltà a trovare posto.

Venice è famosa soprattutto per il boardwalk (ufficialmente Ocean Front Walk), tra il Venice Pier e Rose Avenue. La passeggiata lungo il boardwalk è l'esperienza da fare a Venice. Ci si troverà di tutto,  skaters, culturisti, incantatori di serpenti, residuati della beat generation e molto più semplicemente venditori di pacottiglia per turisti e non.

        









Proseguendo lungo il boardwalk si arriva alla famosa palestra di Muscle Beach, presente sia a Venice che a Santa Monica, dove è nato il body building.
Vi sono pochi attrezzi disponibili gratuitamente per chiunque si voglia cimentare, ma la palestra vera e propria è riservata agli abbonati. Possibile acquistare anche un biglietto giornaliero, ma poco interessante per il turista che voglia solo farsi un selfie nella palestra più famosa d'America.









Venice è anche ricca di murales. Begli esemplari si possono ammirare lungo il boardwalk e comprendono Chagall Returns to Venice Beach (1996; 201 Ocean Front Walk at Ozone Avenue) di Christina Schlesinger e Venice Reconstituted (1989; 25 Windward Avenue) di Rip Cronk, una parodia della Primavera del Botticelli. 



Altri murales si trovano in Ocean Front Walk at Wavecrest Avenue, al 1881 Speedway (un ritratto di Jim Morrison). All'801 di Ocean Front Walk si può vedere Endangered Species, un murale di Emily Winters (1990) sponsorizzato dallo SPARC. Al 909 di Ocean Front Walk vi sono i resti di una vista di Santa Monica, opera di Terry Schoonhoven (1988). In Rose Avenue, al Rose Cafè vi è una murale con delle rose.

Se Venice ha una fama di quartiere alternativo, Santa Monica è un'area più residenziale, caratterizzata dal famoso Santa Monica Pier, con il suo luna park e soprattutto la sua ruota panoramica.



Costruito nel 1909, il pier è anche il termine della Route 66, la mitica mother road, aperta nel 1926 che collegava Chicago a Santa Monica appunto, attraversando Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona e California, per una lunghezza di 2333 miglia. 


























Il pier è assolutamente turistico, caotico, affollato, pieno di ristoranti. Posto fantastico da cui ammirare il tramonto.











Oltre al Pier, in Santa Monica visitare la Third Street Promenade, tre blocchi percorribili esclusivamente a piedi o in bicicletta, con artisti di strada, fontane a forma di dinosauro, negozi e, di sabato, il Downtown Santa Monica Farmers Market.











L'altra zona di Los Angeles che non ci si può perdere sia pure in una visita breve della città è Hollywood.

Tutti desiderano la foto iconica della scritta Hollywood e ci sono diversi punti da cui è possibile realizzarla:
  • Hollywood and Highland, all'angolo di Hollywood Boulevard e Highland Avenue, unisce alla vista della scritta Hollywood il fascino della stessa Hollywood. L'Hollywood & Highland Center, ospita negozi, ristoranti e il famoso Dolby Theater (sede della Academy Awards). Il centro è stato progettato in modo che la scritta Hollywood sia al centro ideale del complesso. Conseguentemente la scritta è visibile in diversi punti del complesso e rappresenta una buona opportunità fotografica. Vi e’ un ampio parcheggio pubblico sotto il centro (3,000 posti al 6801 Hollywood Blvd). Dal centro si piò proseguire con la visita lungo l'Hollywood Boulevard, seguendo il Walk of Fame fino al Grauman’s Chinese Theater, l'Hollywood Museum,il teatro El Capitan.
  • Ancora a Hollywood un altro buon punto sembra essere l'angolo tra Sunset Boulevard e Bronson Avenue
  • L'Osservatorio Griffith Observatory fornisce una vista eccezionale sulla città e sulla scritta. Parcheggio gratuito. 
  • Mulholland Drive ha un viewpoint chiamato ‘Hollywood Bowl Overlook’ che offre un'ottima vista della scritta. 

Nel nostro caso, per ragioni di tempo, abbiamo optato per la prima possibilità, sfruttando la comodità di parcheggiare nei pressi delle maggiori attrazioni di Hollywood. 


Uscendo dal Hollywood and Highland, ci si trova sul Walk of Fame e in pochi passi si arriva al Chinese Theatre, nel cui piazzale vi sono i celeberrimi blocchi di cemento con le impronte delle mani e dei piedi e gli autografi di star dello spettacolo dal 1920 ad oggi.






Camminando lungo la Walk of Fame si incontreranno molti figuranti, con costumi da super eroe, pronti a farsi fotografare in cambio di un po' di dollari. Per i bambini una tentazione irresistibile.









Informazioni pratice:

Noleggio auto: il nostro viaggio ha avuto una durata di circa tre settimane. Abiamo noleggiato un'auto a quattro ruote motrici per 18 giorni, ovviamente con chilometraggio illimitato, per circa 600$. Notare che il California le auto a noleggio hanno comunque copertura assicurativa completa di tutto. Senza la pretesa che valga per tutti in ogni periodo dell'anno, noi avevamo notato che il noleggio auto in aeroporto aveva un costo quasi doppio rispetto a noleggiare in downtown LA. Inoltre la Hertz, con cui avevamo prenotato tramite un motore di ricerca, aveva un ufficio proprio presso l'albergo che avevamo prenotato, il The LA Hotel Downtown, al 333 si South Figueroa Street

Dove alloggiare a Los Angeles: dormire a Los Angeles e' abbastanza caro e questo e' un fatto di cui tener conto. Sicuramente si possono trovare sistemazioni piu' spartane a prezzi piu' bassi, ma se si cerca un hotel di lvello discreto e' difficile spendere meno di 200 o piu' dollari a notte (almeno per una famiglia di tre persone come noi). Avendo solo due notti all'arrivo (al ritorno ne avremmo fatte altre, ma questo e' un altro capitolo del viaggio), abbiamo scartato zone troppo lontane da quanto volevamo visitare. Abbiamo iniziato a prenotare mesi in anticipo, cambiando prenotazioni almeno un paio di volte, desiderando stare dalle parti di Venice o Santa Monica, ma scegliendo alla fine un albergo in downtown. I motivi della scelta sono stati principalmente la logistica, nel senso che quella collocazione ci ha permesso di spostarci senza problemi e di approfittare della presenza di una sede Hertz presso l'albergo selezionato, ed il prezzo. Alla fine il The LA Hotel Downtown, per due notti in tre persone, ci e' costato, nel 2017, poco meno di 100$ a notte. Il meglio che abbiamo trovato per un albergo ben piu' che accettabile.







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